Il corpo è un fiume di molecole, la mente un fiume di pensieri uniti tra loro da un fiume di intelligenza” – Deepak Chopra.
Il massaggio ayurvedico è efficace per mantenere l’equilibrio dei dosha, i tre fiumi energetici di molecole, pensieri ed intelligenza, attraverso specifiche manualità e l’utilizzo di oli scelti in relazione al dosha da equilibrare.
Lo squilibrio di Vata si può presentare con eccessiva secchezza sia della pelle sia dei tessuti interni del corpo con conseguenti disordini a livello dei nervi e delle ossa, stitichezza, ansia, debolezza immunitaria. Il massaggio con oli verbalizzati specifici per Vata, assicura un beneficio in tutte le suddette situazioni.
L’olio in uso più comune per ridurre Vata è quello di sesamo con erbe pacificanti il dosha Vata.
Lo squilibrio di Pitta comporta eccesso di calore nel corpo che emerge sotto forma di infiammazioni, infezioni, ulcere, disturbi agli occhi e del sangue, e mentalmente con attacchi di ira, rabbia, aggressività.
L’equilibrio può essere riportato dall’uso di oli rinfrescanti e dolci come l’olio di cocco o il ghee (burro chiarificato) aromatizzati con erbe pacificanti Pitta.
Nello squilibrio di Kapha c’è la tendenza a trattenere liquidi, alla formazione di edemi, all’aumento del muco, alla congestione sinusale e polmonare, alla pigrizia mentale.
Per ridurre Kapha si utilizza l’olio di sesamo o di senape, riscaldanti e stimolanti, che aiutano a ridurre i grassi, eliminare i liquidi, aumentare la forza del corpo e il tono della pelle.
Oltre la scelta specifica degli oli quello che caratterizza il massaggio ayurvedico è pure la scelta delle manualità con relative pressioni , sfioramenti, impastamenti e percussioni utilizzate in relazione al dosha da pacificare.
Per Vata è necessario un tocco stabile e riscaldante.
Per Pitta un tocco calmante e rinfrescante.
Per Kapha un tocco più vigoroso e stimolante.
Lo sfioramento e l’accarezzamento è una manovra semplice ed intuitiva. Sfiorare il corpo significa accarezzare l’epidermide con delicatezza infondendo piacevoli sensazioni di benessere e calma. Chi lo riceve si sente avvolto da un abbraccio di calore. Lo sfioramento si esegue con tutto il palmo della mano, dal polso alla punta delle dita dei piedi. All’inizio, la mano poggia morbidamente sul corpo con pressione leggera. A livello cutaneo lo sfioramento stimola il ricambio dei tessuti, provoca il distacco delle cellule di sfaldamento e favorisce l’eliminazione del sebo. Lo sfioramento profondo attiva il sistema nervoso vegetativo provocando una reazione di vasodilatazione. Può essere praticato su bambini, anziani, durante la gravidanza, su persone deboli ed ansiose.
La percussione si esegue con la mano a piatto, a taglio o a coppa. La manovra deve essere dolce e non provocare fastidio o dolore. Il ritmo è costante e le mani sono rilassate. Questa manovra provoca una forte ipertermia, migliorando l’apporto di sostanze nutritive nella zona trattata. Stimola l’elasticità delle fibre muscolari e, se ripetuta per un tempo sufficiente, ha effetto sedativo diminuendo l’eccitabilità nervosa. Viene spesso utilizzata nella zona di fianchi e glutei, per richiamare il flusso sanguigno. Stimola la circolazione e tonifica i muscoli. Le percussioni sono da evitare in caso di varici, stati infiammatori e ferite.
Impastamento. L’esecuzione è simile all’impastare la pasta. I muscoli vengono lavorati in profondità con pressioni e stringimenti. L’impastamento ha azione drenante, favorisce il ricambio dei liquidi, dona elasticità e tono ai muscoli. Si deve evitare in caso di ferite o nel caso di vene varicose.
Frizioni e sfregamenti. Sono riscaldanti e rilassanti, se fatti in profondità hanno l’effetto di una ginnastica passiva. Si eseguono circolari attorno alle articolazioni e lunghe in corrispondenza delle ossa lunghe.