Pur essendo ben documentata nell’Ayurveda, l’esistenza dell’energia pranica come forza biologica è ancora scarsamente compresa in Occidente. Il Prana, l’energia sottile di Vata, è la fonte primaria della salute. L'Ayurveda offre un meraviglioso sistema terapeutico che permette di lavorare direttamente con questo principio bio-energetico: la Terapia dei Marma.
Il Prana è il fattore più importante per il mantenimento della salute e per il trattamento terapeutico. Tutte le terapie ayurvediche partono dalla considerazione del Prana del paziente e tentano di stabilizzarne e di armonizzarne le funzioni, soprattutto attraverso i tre dosha, vata, pitta e kapha.
Il trattamento dei Marma è il metodo più diretto per armonizzare il Prana nel corpo fisico (Sthla sharira). La Terapia dei Marma completa e sostiene tutte le terapie ayurvediche migliorandone l’efficacia e la capacità di risvegliare il potere di guarigione del corpo.
Il Prana, origine della funzione e della percezione mentale, è la sostanza che consente all’uomo di pensare e di percepire. Il Prana consente l’interazione con i cinque sensi, con il corpo e con l’universo fisico. Gli aspetti avanzati dell’Ayurveda possono essere utili per armonizzare il Prana e certamente favoriscono tutte le forme di sviluppo personale e di crescita spirituale. La Terapia dei Marma ha un ruolo fondamentale poiché funge da ponte tra i corpi fisici e i corpi sottili della scienza logica.
La Terapia dei Marma è utilizzata in gran parte dei trattamenti ayurvedici e la sua importanza è fondamentale nel processo di cura personale e di auto guarigione. I vaidya indiani la prescrivono anche a pazienti che assumono rimedi erboristici o altre medicine ayurvediche. La Terapia dei Marma viene utilizzata anche nel trattamento di una serie di disturbi che vanno dalla paralisi alle patologie psicosomatiche. Gli impieghi della Terapia dei Marma sono pressoché illimitati e costituiscono una pietra miliare nella medicina ayurvedica classica.
Il punto che crea maggiore confusione nella Terapia dei Marma, in Occidente, è il concetto dei 107 punti fissi dell’anatomia fisica. In realtà, la visione ayurvedica dei punti marma è flessibile e adattabile al caso individuale, come tutte le altre terapie ayurvediche. I punti marma possono differire da un individuo all’altro e richiedono una certa sensibilità da parte del terapeuta per la loro individuazione nell’area della congestione pranica. In pratica troviamo una varietà di differenze che si manifestano in accordo alla prakriti (costituzione) e alla vikriti (stato temporaneo) della persona.
Esistono anche numerosi punti marma minori che non sono classificati nella categoria dei 107 punti principali. In aggiunta, l’antica restrizione relativa all’uso della Terapia dei Marma da parte di persone non qualificate mostra la necessità di esercitare rispetto e sensibilità quando si opera tramite punti energetici di tale dinamismo. Esistono anche differenze regionali in India, relativamente alla collocazione dei marma. Quello che possiamo apprendere nell’India del Nord può rivelarsi differente da quello si apprende al Sud del Paese. Gli esperti indiani in ayurveda hanno ottiche che talvolta differiscono tra loro. Se, da una parte, questo può sembrare causa di confusione per l’apprendista, dall’altra aggiunge forza alla ricchezza della tradizione costringendo il professionista a usare la propria intelligenza nel momento dell’applicazione pratica del sistema. Dopo tutto, lo scopo principale dell’Ayurveda è rendere tutti più intelligenti.
Tratto da: Atreya Smith autore del libro “I Segreti del Massaggio ayurvedico”