Di solito i tipi Vata sono snelli, con ossa piccole e corporatura magra. Hanno molta flessibilità e agilità quando sono giovani ma perdono energia e vigore. Quando invecchiano sviluppano facilmente rigidità e difficoltà di movimento.
Il Vata governa le ossa quindi i tipi Vata soffrono frequentemente di artrite, soprattutto dopo i cinquant’anni. Tendono ad essere freddi, ad avere pelle secca, articolazioni che scricchiolano e circolazione insufficiente. I tipi Vata sono ansiosi e paurosi. Normalmente assumono una posizione di protezione con spalle alzate e schiena arcuata; sono portati anche alla scoliosi.
Le Asana sono un dovere per i tipi Vata, senza di esse avranno poche possibilità di rimanere sani, flessibili e di avere la tranquillità per meditare.
Se osserviamo le persone che praticano le asana, vedremo che i migliori e i peggiori sono in maggioranza tipi Vata. I Vata che mantengono la flessibilità con una attività fisica costante saranno i migliori (anche se la troppa flessibilità causa instabilità quando fanno troppo esercizio). E’ importante per i Vata ricordare di mantenere flessibile la spina dorale. I tipi Vata che trascurano il corpo e si focalizzano troppo sulla mente sono i peggiori per quel che riguarda la pratica delle Asana. I Vata, essendo in un certo senso fragili e propensi a fare troppo movimento, sono anche i più esposti ai traumi dovuti ad errori nella pratica e ad Asana troppo energiche. I Vata devono avvicinarsi alle Asana con cautela perché si possono fare del male facilmente.
I Vata devono eseguire le asana in un modo che riducano Vata, cominciando dal giusto atteggiamento mentale. Non devono mai correre o avere fretta nella pratica delle Asana. Devono prima mettere la mente in uno spazio calmo e mettere le emozioni in condizioni di riposo. Devono riscaldare il corpo gradualmente, migliorando la circolazione e sciogliendo le articolazioni. Devono stare attenti a non sforzarsi troppo o tentare di mettersi nelle posizioni prima che il corpo sia pronto. Devono esercitarsi solo fino a quando cominciano a sudare moderatamente e assicurarsi di assumere abbastanza liquidi durante il periodo di esercizio. La cosa migliore è prendere la cosa con delicatezza facendo fluire i movimenti in modo graduale.
Per i tipi Vata la pratica delle Asana deve porre l’enfasi sulla regione pelvica e sul colon, i luoghi dove vata è più presente. Devono togliere le tensioni dalle anche, dalla parte lombare della spiana dorsale e dalle articolazioni sacroiliache. In generale le Asana devono limitare il movimento per poter contrastare la tendenza di Vata ad una attività eccessiva. Il troppo movimento e la troppa distensione può portare a tendere troppo i legamenti e a diminuirne la forza. Invece quando Vata crea rigidità, allora la pratica delle Asana deve lavorare per aumentare il movimento e il flusso del Prana nelle zone rigide, ma in modo graduale e costante.
Per i Vata vanno bene le posizioni sedute, soprattutto quelle che creano forza e tranquillità nella parte bassa dell’addome come Siddhasana e Vajrasana. Queste posizioni aiutano a sviluppare la calma, aumentano la stabilità e controllano Apana Vaju.
Poiché Vata tende ad accumularsi nella spina dorsale rendendola rigida, i Vata devono impegnarsi a mantenere la spina dorsale flessibile praticando piegamenti della spina dorsale in tutte le direzioni. Sono ottime le torsioni spinali come Matsyendrasana, perché rimuovono Vata dal sistema nervoso. Ma le torsioni spinali vanno bene se il respiro è completo; quando il respiro si riduce anche solo di un po’ a causa della parziale compressione di un polmone che può avvenire durante la torsione, il Vata aumenta molto rapidamente.
I piegamenti in avanti danno immediato sollievo all’eccesso di Vata, creano calma e tranquillità. Sono ottimi per rimuovere dalla schiena l’accumulo di Vata che compare sotto forma di rigidità è tensione. Tolgono l’eccesso di vata dal corpo per mezzo delle articolazioni, ma non possono togliere tutto il Vata se non vengono combinati con i piegamenti all’indietro.
I piegamenti all’indietro sono ottimi per ridurre Vata ma per essere efficaci devono essere fatti delicatamente e lentamente. Il Vata sviluppa normalmente cifosi e spalle curve. Se viene attaccata troppo aggressivamente, questa rigidità può creare dolore o lesioni. Piegamenti energici all’indietro stimolano il sistema simpatico – reazione di lotta e fuga nella chimica del corpo – e quindi hanno un effetto di stordimento. I piegamenti all’indietro se fatti con stabilità e moderazione, rafforzano nei tipi Vata la sensazione di centratura e hanno un effetto riscaldante, rafforzano Apana e il colon. A questo riguardo i piccoli movimenti all’indietro come il cobra e la locusta sono i più sicuri. Si possono fare piegamenti all’indietro più completi quando si acquisisce maggiore abilità nell’esecuzione di queste posizioni.
Le posizioni in piedi che sviluppano forza, stabilità e calma, sono moto adatti a Vata, soprattutto quelle che danno calma ed equilibrio come la posizione dell’albero (Vrksasana). Tuttavia per apprezzarle i Vata devono sviluppare pazienza e concentrazione.
Le persone Vata hanno bisogno di procedure Yoga delicate che non esauriscano. Devono esercitarsi moderatamente. Devono far seguire alle Asana di movimento dei periodi più lunghi in posizioni sedute e per controllare il Vata in queste posizioni devono praticare il Pranayama e la Meditazione.
Dopo la pratica delle Asana, i Vata devono riposarsi e rilassarsi nella posizione del cadavere. Non devono interrompere di colpo la pratica o impegnarsi in qualche attività che crea agitazione. I Vata devono emergere dalla pratica delle Asana con una sensazione di stabilità, di calore e di calma e dopo aver rimosso le tensioni dalla parte bassa dell’addome. La mente deve essere tranquilla, le emozioni salde e stabili con spazio ed energia per la meditazione.
Asana per Vata
Parole chiave per la pratica: Calma, lentezza, fermezza, stabilizzare, rinforzare, consistenza.
Le Asana
. Posizioni sedute come la posizione del loto, la posizione del diamante (Vajrasana), la posizione del leone, Viraasana.
. Saluto al sole fatto lentamente e con consapevolezza.
. Posizioni in piedi come Vrksasana (posizione dell’albero), Trikonasana (triangolo), Virabhadrasana (posizione del guerriero), Parighasana (posizione della porta) e tutti i piegamenti in avanti da posizioni in piedi.
. Posizioni capovolte come la posizione sulla testa, Viparitakarani (una posizione invertita rilassante)
. Cobra e Locusta (piegamenti all’indietro semplici), fatte consapevolmente e con cura.
. Piegamenti in avanti di ogni tipo, specialmente Janu Sirsasana (piegamento in avanti con la testa alle ginocchia) e Paschimottanasana ( piegamento in avanti completo).
. Posizioni fetali, Kurmasana (tataruga), Parivritta Janu Sirsasana ( torsione con testa alle ginocchia), Navasana (posizione della barca), Yoga Mudra (sigillo dello Yoga).
. Torsioni spinali, specialmente torsioni da sdraiati, Bharadvajasana II ( torsione del saggio), Pasasana (torsione del cappio).
. Posizione del cadavere: i Vata hanno bisogno di un rilassamento lungo e confortevole di almeno venti minuti.