Ripercorrere tutte le tappe della bellezza ayurvedica con un trattamento completo che prevede massaggi con oli profumati, bagni purificanti di vapore, oggi è possibile anche in Italia, dove sono sempre più numerosi i centri estetici e di benessere che si ispirano alla antica Scienza della Vita indiana.
TIPOLOGIE DIVERSE Secondo l’Ayurveda, sistema terapeutico nato in India più di 5.000 anni fa, l’intero universo, e quindi anche l’essere umano, sono costituiti da 5 elementi: terra, acqua, fuoco, aria, etere. Nell’essere umano questi elementi si combinano tra loro, dando vita a tre forze o umori corporei, chiamati dosha, i quali regolano tutti i processi dell’organismo e ne determinano le caratteristiche.
I dosha sono vata, pitta e kapha. Precisamente l’aria e l’etere danno vita al dosha vata, fuoco ed acqua al dosha Pitta, acqua e terra al Kapha. Ciascun dosha quando è predominante caratterizza una tipologia umana con specifiche caratteristiche fisiche e psichiche.
VATA Creative ed irrequiete, sono persone dal fisico esile. La loro pelle spesso è secca, i capelli fini e fragili.
PITTA Hanno corporatura media, pelle mista e sensibile con presenza di lentiggini, capelli soffici e chiari.
KAPHA Forti e solidi, hanno pelle tendente al grasso, capelli folti e scuri. Tendono ad ingrassare.
RIMEDI PERSONALIZZATI Le diverse fasi del trattamento ayurvedico possono essere eseguite in sequenza oppure, per chi ha poco tempo, venir diluite in più appuntamenti. I trattamenti sono sempre personalizzati, cioè tengono conto della costituzione individuale (vata, pitta, kapha) oltre al problema specifico della persona.
IL COLLOQUIO CONOSCITIVO Per questo è previsto un colloquio individuale di pochi minuti, fatto di domande e di un esame visivo, che serve allo specialista per programmare un trattamento su misura. Naturalmente i trattamenti da soli non bastano, quindi vengono integrati da consigli per migliorare il proprio stile di vita rendendolo più sano e equilibrato. Si va da consigli sulla dieta, alla ginnastica ed esercizi respiratori, alla raccomandazione di limitare il più possibile(se non eliminare del tutto) fumo, alcol, stress.
IL BAGNO D’OLIO Il trattamento inizia con l’oleazione (detta anche snehana). La persona si sdraia su un particolare lettino di legno, dotato di bordi laterali e scanalature e fori che raccolgono l’olio in eccesso. Il corpo viene cosparso da olio tiepido arricchito con erbe o essenze oleose. Gli ingredienti sono sempre scelti in base alla costituzione (vata, pitta, kapha) della persona. Per esempio il tipo Vata (caratterizzato da una pelle secca) vuole un composto idratante e nutriente a base di olio di sesamo, polvere di cannella, basilico e fieno greco, con qualche goccia di olio essenziale di sandalo e geranio rosa. Sulla pelle Pitta (mista e sensibile) l’ideale è applicare un composto rinfrescante e lenitivo così formato: olio di cocco o girasole, polvere di camomilla e lavanda con aggiunta di oli essenziali di rosa e gelsomino. Infine, per Kapha (pelle grassa) si usa olio di semi di albicocca o jojoba mescolato con polvere di eucalipto e oli essenziali di cedro e salvia. Si resta distese per qualche minuto per far penetrare l’olio nella pelle, così da cedere tutti i principi attivi e rendere la pelle elastica e luminosa. L’oleazione può essere utile come preparazione al massaggio successivo favorendo lo scivolamento delle mani.
IL MASSAGGIO AYURVEDICO La pratica del massaggio è il cuore dei trattamenti ayurvedici. Aiuta a superare i momenti in cui ci si sente stanchi, depressi o stressati. Stimola l’energia vitale rallentando i processi d’invecchiamento. Accelera l’eliminazione delle tossine, permette di contrastare inestetismi come cellulite e ritenzione. Il massaggio viene eseguito su tutto il corpo, testa inclusa. Tradizionalmente il massaggio ayurvedico viene eseguito da due operatori che lavorano coordinati tra loro. Pressioni, impastamenti, frizioni e movimenti che scivolano verso le estremità. Il massaggio non è invasivo ma invece e lento, armonico e regolare. Durante il massaggio la persona cambia più volte posizione, inizia da seduta, poi sdraiata a pancia in su ed infine distesa a pancia in giù. Si trattano tutti i tratti corporei cominciando dalla testa e dal viso, scendendo sulle spalle e sulla schiena, procedendo sul torace, addome, braccia e terminando sulle gambe.
I TAMPONI CALDI Al posto delle mani si possono usare anche sacchetti di cotone che contengono erbe aromatiche (pindasweda) e oli essenziali scelti sempre in base al dosha dominante. Il trattamento prevede una prima parte in cui il corpo cosparso di olio tiepido viene massaggiato da uno o due operatori, quindi si utilizzano i sacchetti riscaldati su una piastra. Si tratta tutto il corpo con scivolamenti, pressioni e manovre drenanti, al primo passaggio i sacchetti sono tiepidi, poi diventano man mano caldi. In questo modo stimolano la sudorazione, facilitando l’eliminazione delle tossine. Alla fine del massaggio i sacchetti possono essere aperti per spalmare il contenuto sul corpo della persona che sta ricevendo il trattamento.
IL BAGNO DI VAPORE Dopo il massaggio, con la pelle ancora unta d’olio, si entra nel bagno di vapore, la sauna indiana (swedhana), purificante e antistress. Il corpo viene chiuso all’interno di una tenda orizzontale da cui fuoriesce soltanto la testa e al cui interno si sprigionano vapori con erbe detossinanti. La testa viene avvolta da un asciugamani bagnato con acqua fredda per mantenerla fresca. Si resta nel bagno per circa venti minuti. Il vapore stimola la circolazione, apre i pori della pelle, elimina le impurità e permette un migliore assorbimento dei principi attivi degli oli.
L’UBATAN-LA DETERSIONE CON LE FARINE La pelle preparata dal bagno di vapore, è pronta per essere detersa in profondità. Polveri ricavate dalla farina di legumi (soia verde per Pitta, farina di lenticchie rosse per Vata e di ceci o mais per Kapha) vengono mescolate ad acqua e oli vegetali fino a ricavarne una pasta cremosa. Questo composto viene applicato su tutto il corpo, quindi la pelle viene sfregata con movimenti circolari con il palmo delle mani finché ogni traccia di pasta non risulti eliminata. Le farine di legumi nutrono e puliscono in profondità. Lo sfregamento stimola la circolazione e rivitalizza l’epidermide rimuovendo le cellule morte. Per completare la pulizia e ricostituire il film idrolipidico si massaggia la pelle con una miscela di oli vegetali ( olio di mandorle per kapha, sesamo per vata, jojoba per pitta).
LO SHIRODHARA Tradizionalmente un percorso ayurvedico si conclude con lo shirodhara. Un trattamento che consiste nel far colare per 20-30 minuti un piccolo flusso di olio di sesamo caldo, miscelato con oli essenziali, nella zona alta della fronte, in un movimento regolare da tempia a tempia. L’oilo, come un filo di luce avvolge la testa della persona, facendola entrare in uno stato particolare di benessere e serenità. L’effetto è un profondissimo stato di rilassamento che produce una sorta di vuoto mentale. Questo trattamento è utile per combattere lo stress e le tensioni nervose, sviluppa la capacità di concentrazione e rafforza la memoria.