E’ un sintomo prevalentemente definibile come bruciore ed è localizzato in una zona che può andare dallo sterno fino all’ipocondrio (cioè dal petto fino alla parte alta dell’addome).
Inizia, in alcune persone, tipicamente in età giovanile dai venti ai venticinque anni e si rende più evidente alcune ore dopo mangiato, spesso si manifesta maggiormente all’inizio della primavera.
In medicina occidentale le cause sono anatomiche- funzionali, ( sfintere pilorico ristretto) psicologiche (spasmo dello sfintere), dietetiche- dimagrimento improvviso ( spasmo dello sfintere, ernia iatale) , batteriche (Helicobacter pilorii), sconosciute.
Con il tempo, generalmente verso i 40 – 50 anni si ha una attenuazione della sintomatologia… La persona sa cosa gli fa male a tavola e nella vita, lo evita col cibo e con i comportamenti…e diminuisce pitta come dice la medicina indiana.
Tuttavia non sempre è così positivo l’andamento di questa patologia perché , si sa, l’acidità in alcune persone se non curata può portare ad ulcere esogafee, gastriche, duodenali e successive complicanze (stenosi e cancro)
In Ayurveda è una malattia all’inizio tipicamente dovuta ad eccesso di Pitta (normalmente infatti pitta, fuoco, è più presente dai 25 ai 50 anni).
Se si ricordano le caratteristiche di Pitta : bruciore, metabolismo, infiammazione, visione, mezzogiorno, estate, calore, intelligenza, attitudine al lavoro, produttività, collera, ira, gelosia , ben si comprenderanno le componenti psicologiche e fisiche che stanno alla base di questa patologia.
Per sottolineare la componente psicologica della gastrite vorrei citare le scoperte del dott. Hamer, neurologo, che descrive bene la patologia gastrica come risultato di una reazione emotiva ad un conflitto.
Il conflitto nella malattia gastritica è la paura di mancare a qualcosa e nello stesso tempo trovare inaccettabile la persona e/o situazione che si è costretti malgrado a frequentare (per es. dare dei soldi a qualcuno caro di famiglia che ce li chiede e nello stesso tempo provare inaccettabile tale richiesta; studiare all’università perché ci si sente in dovere rispetto a questo desiderio dei genitori ma allo stesso tempo trovare ingiusto ed indigesto tale impegno)...
“ non mandar giù una situazione, una persona che ci sta sullo stomaco” sono espressioni emblematiche di uso comune associabili bene a livello conscio ad alcune situazioni in cui è presente proprio il male di stomaco!!…Vogliamo distruggere quella situazione, imposta, la si proietta nello stomaco dove si fabbrica tutta l’aggressività che sembra necessaria a risolvere tale conflitto.
Terapie ayurvediche tendono perciò ad abbassare il dosha Pitta fondamentalmente in tutte le sue componenti
RIMEDI AYURVEDICI CLASSICI
Pravalpisti (corallo però in via di estinzione ) controindicato in ipercalcemia
Brami
Aswaganda somnifera
RIMEDI CASALINGHI
Un cucchiaino di ghee al mattino a stomaco vuoto con latte tiepido
Succo di Uva nera
Uvetta passita senza solfiti: 20 chicchi in un po’ d’acqua quindi frullata
Liquirizia in polvere 1/2 cucchiaino in 2 cucchiai di ghee e 1 cucchiaio di zucchero grezzo. Miscelare prenderne una caramella della dimensione di un pollice due volte al dì
Alcali (bicarbonato di sodio : un pizzico con qualche goccia di limone in un bicchiere d’acqua e zucchero o Argilla 1 cucchiaino in un bel bicchiere d’acqua. Lasciare riposare 3 ore e bere l’acqua anche un po’ torbida)
Non associare mai alcali al latte!!
O si fa una cura di alcali o di latte! (pericolo calcolosi e problemi renali )
Non consiglio la cura di latte perché aumenta l’acidità dopo qualche ora.
DIETA:
MASTICARE !
La permanenza nello stomaco del cibo rende tutto più difficile: la motilità e le parti grosse necessitano di maggiore quantità di succhi acidi gastrici.
NON BERE tanta acqua durante e dopo i pasti. Diluisce i succhi gastrici e abbassa Agni (fuoco digestivo) facendo ristagnare il cibo.
BERE invece durante il giorno succhi freschi di zucchine trombetta per esempio o di finocchio o di mela.
Evitare cibi fritti, solanacee (pomodori, patate, peperoni, melanzane, peperoncino), salati, piccanti, acidi
Evitare l’esposizione al sole e sostare nei luoghi caldi.
Non reprimere o negativizzare le emozioni di rabbia, frustrazione, paura, preoccupazione, gelosia.
Mangiare presto e leggero la sera, non andare subito a letto. Aspettare due/tre ore prima di coricarsi.
La pratica dello YOGA e della MEDITAZIONE possono aiutare a combattere l’Acidità.
E l’AUTOMASSAGGIO
Un anziano professore universitario di ayurveda, il dott. Rao di Puttaparti, Bangalore, mi insegnava che il massaggio dovrebbe essere fatto ogni giorno. Se ciò non è possibile, almeno i piedi dovrebbero essere massaggiati la sera. Qui si trovano dei punti dolorosi che corrispondono ad organi del corpo. Insistere di più fino a non sentire quella sensazione dolorosa.
Anche nella mano e nel padiglione auricolare esistono questi punti riflessi. Ma nel piede sono molto più facili da trovare.