Il mal di testa o cefalea è un problema molto serio in alcune persone. Esistono centri specializzati per la cura delle cefalee.
L’importante è escludere una serie di cause conosciute che portano al decesso in poco tempo.
Mai sottovalutare quindi ed andare dal medico quando esiste una forma di cefalea soprattutto se chi ne è colpito è un bambino o un giovane !!
Alcuni segnali classici di queste cefalee gravi sono: la cefalea mattutina nei bambini (tumori), cefalea postraumatica (ematomi), rigidità del collo con febbre (meningite), pressione arteriosa alta e dolore a colpo di Karatè sopra la nuca (emorragie)
Escluse queste cause (visione del fondo dell’occhio, misurazione della pressione arteriosa), che per fortuna non sono così frequenti, se la diagnosi è “cefalea idiopativa, vasomotoria, cronica, ecc."... ottima sarebbe una consulenza ayurvedica...
In genere vista la diversa localizzazione di VATA, PITTA e KAPHA si può anche preannunciare che :
La cefalea di tipo Vata è occipitale, ossia nucale ed è spesso dovuta a cervicalgia, da dolori cioè artrosici di provenienza dal collo, o stitichezza.
La cefalea di tipo Pitta è centrale (può colpire l’occhio) e le cause sono: nervosismo, irrequietezza, malcontento, stitichezza, affaticamento epatico.
La cefalea di tipo Kapha è frontale, (può dare dolore oculare) e si ha in inverno o tutto l’anno perché residuano catarri vecchi nei seni frontale e mascellari, che sono le cavità naturali che circondano gli occhi e il naso.
DIETA : Seguire la dieta che pacifica i dosha interessati
RIMEDI Ayurvedici
Coerentemente alle diverse patologie Vata, Pitta e kapha i rimedi saranno differenti.
Possono quindi comportare rispettivamente l’uso di lassativi, calmanti, espettoranti, fumigazioni, …
Panchakarma:
Ottimo nasya e shirodara
Esempio:
Nella cefalea di tipo kapha:
Si usa scaldare, con pezze di stoffa calde, le zone mascellari e frontali, poi massaggiare le stesse con olio di sesamo.
Successivamente si procede con
Nasya, l’introduzione di medicamenti espettoranti e mucolitici in polvere o in olii (per es. un pizzico di zenzero in polvere e ghee.).
Nella cefalea di tipo pitta:
Shirodhara
(per esempio: 1/2 latte di mucca e 1/2 acqua a temperatura ambiente)
Nella cefale a di tipo Vata
Basti:
clisteri di pulizia e nutrimento
TRATTAMENTI YOGA
Neti o lavaggio
Prendere una tazza colma di acqua salata e calda. Inspirare con il naso dentro l’acqua facendo un rumore con la glottide come per aspirare il liquido e per portarlo in bocca (è ciò che avverrà una volta liberate le vie…).
Lasciare il naso dentro la tazza. Riprovare tre volte o finché si sente l’acqua salata in bocca. Buttare l’acqua dal naso direttamente nel recipiente.
Importante: alla fine togliere bene l’acqua inalata che non deve rimanere nelle cavità nasali.
Ciò si fa spingendo la testa in basso e ai lati con il corpo chinato, espirando con media forza tenendo chiusa una narice e poi l’altra.
PRANAYAMA: Respirazione alternata
Nella cefalea di tipo Pitta, quella più frequente negli adulti – giovani, la narice di destra è spesso aperta di più rispetto a quella di sinistra. Ciò significa che durante gli attacchi di cefalea di tipo Pitta si dovrebbe riequilibrare il prana, ossia aumentare la respirazione attraverso la narice sinistra chiusa. Se non si riesce con neti (la causa non è il muco…) si può utilizzare una tecnica molto semplice che in due tre minuti risolverà il caso.
Coricatevi sul fianco destro, con l’ascella bene premuta contro il corpo.
Sotto l’ascella di destra infatti, c’è lo sblocco della narice di sinistra e viceversa. Il dormire sulla spalla di destra preme su questo punto (alcuni yogin lo stimolano premendolo forte per esempio contro una spalliera di una sedia)
La narice di sinistra fa entrare aria fresca perché collegata alla Luna. Quella di destra è collegata al Sole. Se tutti i giorni si praticherà la respirazione del sole e della luna non ci saranno squilibri: l’energia calda del sole darà forza al corpo e alla mente, quella fredda della luna calmerà il corpo e la mente.