Uno dei principi fondamentali che sta alla base del concetto di salute in Ayurveda così recita: "La persona che ha i costituenti corporei (dosha) e i processi metabolici (agni) in equilibrio, i cui tessuti (dhatu) ed escreti (mala) funzionano in maniera normale, che ha l'anima, la mente e i sensi stabilizzati nella beatitudine, è considerata una persona in buona salute."- Sushruta Sutrasthana 15.38.
E’ interessante notare come i concetti di benessere e salute fossero già così approfonditi ed espressamente articolati quasi tremila anni fa. Fa parte della natura dell’uomo vedere, considerare e accogliere il proprio dolore. Quindi gli è naturale andare alla ricerca della felicità, intesa dall’Ayurveda come allontanamento e risoluzione del dolore, come benessere e stabilità psicofisica.
E’ altresì interessante paragonare il concetto di salute concepito dall’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità- all’antica definizione ayurvedica, per notare come non vi siano differenze sostanziali nonostante la ben più giovane età della seconda. La Costituzione dell’OMS, infatti, alla voce “salute” così recita: "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”. L’obiettivo è alto e impegnativo, tanto da essere stato oggetto di critiche da più fronti. E’ stato giudicato utopistico perché considera molti aspetti della vita dell’uomo, da quello sociale a quello ambientale, lavorativo, economico e genetico e non solo quello riguardante il prodotto delle organizzazioni sanitarie nazionali. Ma d’altra parte l’uomo è il risultato di tutta questa serie di relazioni, negarlo vorrebbe dire pensare all’essere umano solo come un corpo fisico e ridurre ampiamente il suo senso oltre che l’oggettività del suo stato. L’Ayurveda lo sapeva già molto tempo fa. L’uomo è un essere complesso, che va studiato, analizzato, compreso. E’ il compito del vaydia - il medico ayurvedico - a cui spetta il compito di comprendere la costituzione del paziente, detta Prakriti. Al paziente, invece, spetta il compito di seguire le indicazioni del medico per mantenerla in buona salute e in equilibrio. Quindi non solo un intervento a posteriori di cura, ma una pratica costante e quotidiana che prevede innanzitutto una profonda conoscenza di sé; in secondo luogo la scelta continua di comportamenti positivi e benefici. E questo è quanto di più vicino a concetti di prevenzione e promozione alla salute che sono proprio gli obiettivi primari e strategici dell’OMS.
Da una parte quindi un concetto moderno di salute, che pensa all’individuo come “unità psicofisica interagente con l'ambiente circostante” e a una persona che viene vista nella sua totalità. Dall’altra, pure!
Stare in salute per l’Ayurveda è un concetto che si avvicina molto al nostro di felicità. “ Per colui che vede il proprio sé espanso nell’universo e l’universo nel proprio sé, e che vede il superiore e l’inferiore, la pace fondata sulla conoscenza non viene mai a mancare” (Charaka Shamitha, Sar. V, 20).
- Testo di Francesca Ontini