Il massaggio è una delle Arti più antiche che si conoscano.
Una vera e propria “Arte del Benessere”, in grado di contribuire o mantenere un efficiente stato di equilibrio psico-fisico; oggi, sicuramente, uno dei bisogni più reali per ognuno di noi.
In India, da migliaia di anni, il massaggio fa parte della tradizione popolare, il bambino appena nato viene massaggiato dalla madre con oli caldi o unguenti per pulire e tonificare la pelle, e soprattutto per continuare l’intimo contatto maturato nel periodo di gravidanza. La mamma a sua volta era stata massaggiata dalla propria madre o dalla nonna durante i nove mesi di gravidanza per prepararsi al parto.
Una tipica scena, passeggiando per le vie di un villaggio indiano, è quella di osservare una donna, sull’ uscio della propria casa, intenta a massaggiare il proprio bambino con unguenti ed oli, così come può capitare di assistere ad una scena di una donna in gravidanza mentre una vecchietta è intenta a massaggiarle dolcemente il ventre.
Il massaggio indiano può distinguersi in due diverse tipologie. Uno è il massaggio popolare indiano che si è tramandato da madre a figlia fin da tempi remoti, un massaggio che non segue delle regole precise, ma che si avvale di manualità semplici e dell’uso di oli ed unguenti fatti in casa, questo tipo di massaggio viene eseguito a terra su una stuoia.
L’altro è il massaggio ayurvedico tradizionale, tramandato dai maestri ayurvedici nelle varie scuole di Ayurveda distribuite in tutto il territorio indiano. E’ un massaggio che segue delle regole e schemi precisi dettati dallo studio delle qualità dei Dosha (gli umori corporei), questo massaggio viene chiamato Abhyanga.
Fin da tempi remoti, l’Abhyanga è stato il massaggio a quattro mani, due operatori massaggiano il paziente su un lettino di legno (droni), nel massaggio ayurvedico vengono utilizzati oli vegetali arricchiti con miscele di erbe e fiori, scelte in base al dosha dominante nella persona. La miscela, penetrando in profondità, facilita l’eliminazione delle tossine. Anche le tecniche di massaggio si differenziano a seconda della costituzione e del dosha aggravato.
Le manualità e gli oli da utilizzare si possono dividere nella seguente modalità:
Vata
Per le persone che appartengono a questa tipologia, i movimenti sono circolari, profondi ma gentili per rilassare la muscolatura e calmare la mente, curando gli squilibri emozionali. Si usa l’olio di sesamo caldo che ha un’azione calmante. Vata ama il caldo e apprezza il bagno di vapore (Swedana): la persona si stende su un lettino speciale da cui fuoriesce vapore e viene coperta, tranne la testa, da un telo. Questo trattamento riscalda, purifica la pelle e stimola la circolazione. Per potenziale questi effetti si aggiungono nell’acqua oli essenziali ad azione purificante e rilassante o si ricopre il corpo con un fango di erbe, che allieva i dolori e de contrae i muscoli.
Pitta
Sulle persone di questa tipologia, il massaggio, viene fatto con movimenti lenti, ha effetto calmante e rilassante anche per mente. Gli oli essenziali e le piante usate sono rinfrescanti e drenanti: menta, finocchio, anice, sandalo. Un altro trattamento consigliato è l’oleazione del capo (Shirodara), che consiste nel far colare sulla fronte della persona olio di sesamo tiepido, mischiato a essenze calmanti. Già dopo pochi minuti le tensioni si allentano. L’oliazione è utile per curare insonnia e ansia.
Kapha
Ha bisogno di un massaggio vigoroso per stimolare il metabolismo pigro e accelerare l’eliminazione delle tossine attraverso il sistema linfatico. I movimenti sono veloci e la quantità di olio usata è minima. Si usano erbe e oli essenziali con effetto diuretico, tonificante e astringente, come cannella, cardamomo, zenzero. Il massaggio è utile contro ritenzione idrica e per chi si sente debole. Una tecnica prevede l’uso di spezie e polveri sparse sul corpo e fatte penetrare con un massaggio energetico (Udvartana).